Share this content:
Dal sito mammaepapa.it
Che cos’è l’influenza? L’influenza è una comune malattia infettiva acuta, trasmessa da un gruppo di virus specifici, detti virus influenzali. Essa è sostanzialmente caratterizzata da sintomi di tipo respiratorio e dal fatto di presentarsi con epidemie, tipicamente nella stagione invernale, che coinvolgono ampie fasce della popolazione sia adulta che infantile. Nella maggior parte dei casi non si tratta di una malattia grave, ma sicuramente è fastidiosa e impegnativa, soprattutto per i soggetti più deboli, nei quali può complicarsi con altre infezioni. In casi eccezionali, l’influenza ha causato epidemie mondiali molto gravi: si ricorda la cosiddetta “spagnola” del 1918, la “asiatica” del 1957 e la “Hong Kong” del 1968.
Da cosa è causata e come si trasmette l’influenza? Come detto, la causa dell’influenza è uno specifico virus, detto virus influenzale.
Di esso esistono tre tipi, ma il più importante è il cosiddetto virus influenzale A. Questo virus ha una caratteristica molto importante: è in grado di cambiare e di modificarsi da un anno all’altro. Ciò fa si che esso sia sempre nuovo e che quindi sia possibile contrarre l’influenza anche se la si è avuta l’anno precedente. Per la stessa ragione non è facile preparare un vaccino unico, che dia una protezione per più anni. Il virus influenzale si trasmette da una persona all’altra attraverso le microscopiche goccioline di saliva che ciascuno di noi emette quando parla o tossisce.
Fra bambini piccoli, un ruolo importante può avere lo scambio di ciucci, giocattoli o indumenti da poco insalivati. Quindi, il contagio avviene esclusivamente dal malato al sano: non è possibile ammalarsi per interposta persona o semplicemente per essere stati in un ambiente dove era passato qualcuno ammalato. Per la stessa ragione, il freddo o i colpi d’aria non hanno un ruolo nella trasmissione del contagio; al massimo, possono costituire una causa favorente perché indeboliscono l’organismo. Il malato è contagioso già nelle 24 ore precedenti l’inizio dei sintomi (da cui l’oggettiva impossibilità di prevenire le epidemie) e lo rimane per circa una settimana, con un massimo di contagiosità che coincide con i primi giorni. Il periodo di incubazione, cioè il tempo che passa fra il contagio e l’inizio dei disturbi, è di 1-3 giorni. La fase acuta dura 4-5 giorni e normalmente i sintomi scompaiono completamente nel giro di una o due settimane. Come si manifesta l’influenza?
L’elemento caratterizzante dell’influenza è la tracheite, cioè l’infiammazione della trachea Il suo sintomo tipico è una tosse diversa dal solito, molto rumorosa, con un timbro quasi metallico ,si manifesta con attacchi importanti, che possono portare anche al vomito Essa può persistere per molti giorni dopo la fase acuta iniziale e riacutizzarsi a causa di agenti irritanti, quali il freddo o il fumo. Oltre alla tosse, il sintomo più frequente e importante è il malessere generale, con uno stato di debolezza, dolori muscolari e mal di testa. La febbre può mancare, ma di solito è invece molto alta e si prolunga per giorni e giorni. Inoltre, spesso sono presenti la rinite, cioè raffreddore con naso chiuso e secrezione acquosa, la faringite, cioè infiammazione della gola con dolore alla deglutizione, e la congiuntivite, con occhi arrossati e lacrimanti. qualche volta, ma non in maniera costante, sono presenti anche sintomi a carico dell’apparato digerente: vomito (soprattutto in relazione con le crisi di tosse) e diarrea.
Come affrontare e curare i principali sintomi dell’influenza
L’influenza è una malattia virale, il cui decorso normalmente non può essere modificato da alcuna terapia; per questo, non parliamo di “cura dell’influenza”, ma solo di cura “dei sintomi”. Importante è il riposo, meglio se a letto, per aiutare l’organismo a combattere da sé il virus. Visto che il sintomo principale dell’influenza è la tosse secca profonda, i principali rimedi consistono nel cercare di renderla più grassa e bagnata (con l’uso di mucolitici, ma anche di semplici ed efficacissime inalazioni caldo-umide: e di calmarla, almeno nelle ore notturne (con l’uso di qualche sedativo della tosse, scegliendo fra diversi tipi a seconda dell’età del bambino: per i più piccoli si usano quelli ad azione sui bronchi, mentre per i più grandi si possono usare quelli che agiscono sul centro della tosse nel cervello). L’altro problema da affrontare è la febbre. Per abbassarla, si deve normalmente fare ricorso a farmaci antifebbrili (il meno problematico è il paracetamolo, che rappresenta quindi il farmaco antifebbrile di primo impiego e, soprattutto, a semplici precauzioni che aiutino l’organismo a disperdere calore (non vestire troppo il bambino, farlo bere, fargli delle spugnature sulla fronte o, addirittura, un veloce bagnetto in acqua tiepida). E’ importante però sapere che la febbre non deve essere abbassata per forza (per la paura che possa essere pericolosa), ma semplicemente perché a febbre alta normalmente si associano disturbi generali (mal di testa, indolenzimento diffuso), che di solito comportano una sofferenza per il bambino.
Che alimentazione è consigliata? Qualsiasi malattia impegnativa per l’organismo normalmente comporta un periodo di inappetenza e l’influenza non fa eccezione, soprattutto in bambini che già di per sé non brillano per appetito. La cosa non deve essere vista come un problema, in quanto è solo il segno che l’organismo non ha le sue normali capacità digestive e quindi non vuole essere sovraccaricato. Così come non pretenderemmo che un bambino indebolito salisse le scale di corsa, così certamente non possiamo obbligarlo a finire un pasto che non è capace di digerire Come comportarsi, quindi? Fornendo soprattutto liquidi, indispensabili per combattere la febbre e fluidificare il muco, e zuccheri, che forniscono calorie in forma rapida e leggera. Allora, vanno bene spremute e succhi di frutta (magari diluiti con acqua), tè zuccherato, pane e marmellata, miele, pasta, riso, frutta e qualche caramella. Il tutto sempre senza forzature. Da sconsigliare, invece, cibi complessi o troppo conditi, brioche e merendine con creme, fritture, formaggi grassi, frutta secca o cioccolato. Se è presente vomito, è importante mettere subito a riposo lo stomaco con qualche ora di digiuno, seguita poi da una idratazione prudente (acqua o tè zuccherati in piccole quantità e di frequente, diciamo un cucchiaino ogni 5 minuti); meglio per un po’ evitare cibi solidi o latte, che metterebbe solo in difficoltà un organismo già provato dalla malattia. Se è presente diarrea, proseguire con molti liquidi e tenere una alimentazione leggera, priva di fibre e latticini per qualche giorno. Quando si usano gli antibiotici nell’influenza? Teoricamente mai. In pratica, a volte si è costretti a farlo per prudenza, quando la malattia si prolunga o i sintomi sono particolarmente acuti o il bambino ha una storia di infezioni ricorrenti complicate
Che alimentazione è consigliata? Qualsiasi malattia impegnativa per l’organismo normalmente comporta un periodo di inappetenza e l’influenza non fa eccezione, soprattutto in bambini che già di per sé non brillano per appetito. La cosa non deve essere vista come un problema, in quanto è solo il segno che l’organismo non ha le sue normali capacità digestive e quindi non vuole essere sovraccaricato. Così come non pretenderemmo che un bambino indebolito salisse le scale di corsa, così certamente non possiamo obbligarlo a finire un pasto che non è capace di digerire Come comportarsi, quindi? Fornendo soprattutto liquidi, indispensabili per combattere la febbre e fluidificare il muco, e zuccheri, che forniscono calorie in forma rapida e leggera. Allora, vanno bene spremute e succhi di frutta (magari diluiti con acqua), tè zuccherato, pane e marmellata, miele, pasta, riso, frutta e qualche caramella. Il tutto sempre senza forzature. Da sconsigliare, invece, cibi complessi o troppo conditi, brioche e merendine con creme, fritture, formaggi grassi, frutta secca o cioccolato. Se è presente vomito, è importante mettere subito a riposo lo stomaco con qualche ora di digiuno, seguita poi da una idratazione prudente (acqua o tè zuccherati in piccole quantità e di frequente, diciamo un cucchiaino ogni 5 minuti); meglio per un po’ evitare cibi solidi o latte, che metterebbe solo in difficoltà un organismo già provato dalla malattia. Se è presente diarrea, proseguire con molti liquidi e tenere una alimentazione leggera, priva di fibre e latticini per qualche giorno. Quando si usano gli antibiotici nell’influenza? Teoricamente mai. In pratica, a volte si è costretti a farlo per prudenza, quando la malattia si prolunga o i sintomi sono particolarmente acuti o il bambino ha una storia di infezioni ricorrenti complicate
Dott.Giuseppe Varrasi (pediatra)