da www.meyer.it
È un disturbo che, nelle sue varie modalità di espressione, è fonte di seria preoccupazione per i genitori. Vorrei sottolineare che la tosse non è una malattia, ma un sintomo molto frequente nell’infanzia. Interessa infatti un quarto dei bambini in età scolare e prescolare e quando è associata alle comuni malattie virali e/o da raffreddamento non è un motivo di allarme. Solo in un numero di casi molto limitato può essere la spia di un’importante patologia acuta dell’apparato respiratorio (bronchite, broncopolmonite, asma bronchiale). In questi casi si accompagna, di solito, a uno stato di salute generale più o meno compromesso e ad altri sintomi specifici che indirizzano verso una diagnosi e una terapia appropriata. In altri casi, ancora più rari, quando la tosse dura più di 4-8 settimane si delinea il quadro di tosse persistente o cronica con rilevante disturbo della vita del bambino
In questo modo è possibile espellere dall’albero respiratorio alimenti o corpi estranei inalati inavvertitamente o liberare le vie respiratorie da un eccesso di secrezioni.
Si ha la tosse grazie alla stimolazione di particolari recettori (siti speciali) distribuiti lungo le vie respiratorie (dalla laringe ai piccolissimi bronchi), a opera di agenti irritanti diversi quali: sostanze chimiche, inquinanti, polveri, muffe, allergeni, virus, batteri, muco, fumo, corpi estranei e alimenti. La tosse si manifesta con qualità e modalità particolari che spesso suggeriscono al medico la natura del processo patologico in atto, può essere secca o catarrale, umida con o senza espettorazione. Una tosse secca di giorno e/o di notte suggerisce un meccanismo allergico (e in questo caso può accompagnarsi al tipico fischio espiratorio che i genitori sanno ben riconoscere e riferire al pediatra) oppure un’infezione virale delle alte vie respiratorie, con tutto il corredo dei sintomi tipici: naso che cola, starnuti, mal di gola, mal di testa, febbre e la tosse peggiora quando il bambino è in posizione supina a causa del gocciolamento di secrezione retro-nasale. Quando l’infezione interessa le basse vie respiratorie (bronchite o polmonite) la tosse è insistente, breve e staccata e peggiora sia nella posizione supina che prona, per tutto l’arco della giornata con lieve peggioramento di notte o durante l’esercizio fisico (corsa, gioco, allenamenti). I piccolini, sotto i 6 mesi di età e per tutto il primo anno, sono più a rischio di complicanze, necessitano quindi di una valutazione tempestiva del pediatra di famiglia a cui spetta la diagnosi, la prescrizione della terapia e degli esami strumentali, se necessari. Una tosse abbaiante(a latrato di cane) tipicamente serale o improvvisa nel cuore della notte, indirizza verso un interessamento della zona laringea e si associa spesso a una disfonia (cambiamento del tono della voce) più o meno accentuata. Il quadro clinico apparentemente sembra molto grave per la difficoltà respiratoria del piccolo ma è sufficiente un po’ di cortisone per bocca per ridurre prontamente il disturbo con risoluzione del problema. Una tosse improvvisasecca che si manifesta mentre il bimbo mangia o gioca è indicativa di inalazione di corpo estraneo. Si raccomanda di non contrastarla ma stimolare il bimbo a tossire, in molti casi sono sufficienti pochi ma forti colpi di tosse per espellere il corpo estraneo. Diversamente, se dopo alcuni colpi la tosse si interrompe e compaiono segni di soffocamento (cianosi e difficoltà respiratoria) attuare al più presto i procedimenti di disostruzione delle vie aeree e allertare il 118. Una tosse produttiva, catarrale, matura è indice della presenza di muco nelle vie aeree come si verifica nella rino-sinusite, nella bronchite o nella broncopolmonite a testimoniare un importante processo infiammatorio in questi distretti. Il bambino, quando le secrezioni giungono in faringe con la tosse, non riesce a sputare ma preferisce piuttosto vomitare; le secrezioni all’inizio filanti e mucose si fanno progressivamente di tipo purulento (di colore giallo) e più dense; tutto questo si associa di solito a disappetenza, agitazione (nei più piccoli), sonnolenza, febbre più o meno alta e difficoltà respiratoria. La sintomatologia dura circa 5-10 giorni, durante i quali, grazie alla terapia specifica, la tosse perde di intensità e le secrezioni diminuiscono fino a scomparire del tutto. Una tosse metallica è di solito causata dalla vibrazione delle vie aeree di maggior calibro come per esempio la trachea; il bambino presenta all’inizio sintomi modesti (dolori muscolari e articolari) preceduti da comune raffreddore e faringite, in un secondo tempo compare la tosse con il particolare timbro metallico accompagnata da bruciore alla gola, tipicamente bruciore retrosternale, che peggiora verso la fine della giornata. Esiste poi una particolare situazione in cui la tosse si presenta secca, stizzosa, insistente e si ripete a ogni banale raffreddore, sempre nello stesso modo in tutti i bambini che ne sono affetti. “Tossisce tanto senza pausa”, “quando inizia non si ferma più”, riferiscono i genitori angosciati. Questi episodi acuti di tosse sono di solito scatenati dal comune raffreddore e quindi si osservano più frequentemente nei bambini della materna (2-3 anni). La loro caratteristica saliente è quella di non rispondere ad alcun tipo di trattamento, compresi broncodilatatori e cortisonici. Per fortuna questa tosse dura da 2 a 5 giorni per poi diventare catarrale. Si tratta di SIRT, sindrome da ipersensibilità dei recettori della tosse, i cui episodi tendono a recedere una volta passata l’età delle infezioni virali. L’ipersensibilità dei recettori della tosse però persiste come fattore costituzionale e caratterizza questi soggetti anche da grandi per la loro sensibilità a sentire gli stimoli irritativi ambientali: tossiranno in presenza di fumo o polvere, odori pungenti, in corso di sforzo fisico e sempre comunque durante le malattie respiratorie da raffreddamento, senza per questo essere asmatici o allergici. Purtroppo non esiste ancora un farmaco efficace per questo tipo di tosse, se non i vecchi rimedi: liberare il naso per evitare la respirazione orale scatenante la tosse, arieggiare le stanze, far dormire il bimbo con due cuscini e un po’ di latte e miele non guastano.