Archivia 24 Gennaio 2021

5 abitudini alimentari sbagliate da non trasmettere ai bambini

da bambinopoli.it

Sembra impossibile, ma sin dai primi mesi dell’allattamento e dello svezzamento, è possibile abituare i bambini ad avere un’alimentazione sana ed equilibrata, lontana da quelle cattive abitudini, decisamente molto diffuse, che spesso si protraggono anche in età adulta.

Vediamo, dunque, quali sono gli ‘errori’ più comuni che condizionano il gusto e, di conseguenza, l’alimentazione futura del bimbo.

 

  1. NIENTE ZUCCHERI. POCO SALE
    Sembra assurdo. Ma molti bambini vengono abituati al sapore dolce già durante l’allattamento, anche bimbi allattati al seno in modo esclusivo. Come? L’abitudine più diffusa è quella di immergere il ciuccio nello zucchero in modo da tranquillizzare il piccolo, per esempio, quando è agitato, non vuole dormire, piange.
    Un gesto apparentemente innocente che, però, si rivela particolarmente pericoloso perché condiziona il gusto del bimbo per sempre. 

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Fake news sui vaccini anti Covid 19

dal sito iss.it

1)I vaccini anti Sars-CoV-2 sono stati preparati troppo in fretta e non sono sicuri

FALSO. I vaccini sono approvati dalle Autorità competenti solo dopo averne verificato i requisiti di qualità e sicurezza. E’ stato possibile accelerare i tempi solo grazie ai fondi investiti e alla sinergia di tutte le componenti interessate

2)Non mi vaccino contro Covid-19 perché il monitoraggio sulla sicurezza del vaccino arriverà a campagna vaccinale conclusa.

FALSO – Sono state adottate misure specifiche per raccogliere e valutare velocemente nuove informazioni. Le aziende produttrici, di norma, sono tenute a inviare ogni sei mesi una relazione sulla sicurezza dei loro prodotti all’Agenzia europea per i medicinali. Per i vaccini anti COVID-19, invece, le relazioni sulla sicurezza devono essere inviate con cadenza mensile. Inoltre, considerato il numero eccezionalmente elevato di persone che riceveranno i vaccini, l’Agenzia europea per i medicinali predisporrà ulteriori controlli di sicurezza su vasta scala.

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Divezzamento con pezzi “grossi” ? No grazie

da ilpediatraonline.it

Tutte le linee guida sono concordi nell’affermare che la fascia di età in cui i bambini sono esposti a un maggior rischio di soffocamento da cibo è quella tra gli 0 e i 4 anni.

L’elevata incidenza di episodi di soffocamento è dovuta a caratteristiche psico-fisiologiche del bambino:

  • vie aeree di diametro piccolo e forma conoide (fino alla pubertà);
  • scarsa coordinazione tra masticazione e deglutizione dei cibi solidi (che non è innata come per i liquidi);
  • dentizione incompleta (i molari, necessari per ridurre il cibo in un bolo liscio, crescono intorno ai 30 mesi);
  • frequenza respiratoria elevata e tendenza a svolgere più attività contemporaneamente (ad esempio mangiano mentre corrono, giocano, parlano o guardano la TV, tablet, etc).

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