dal sito nostrofiglio.it
Si definisce eritema solare un’ustione di primo grado, che compare circa sei ore dopo l’esposizione al sole e si manifesta con arrossamento e bollicine nella zona fotoesposta. È il primo segnale che la pelle è stata aggredita dal sole e che, se non si prendono provvedimenti, potrebbe ustionarsi in modo più serio o – come comunemente si dice – potrebbe scottarsi. Ecco come comportarsi con i bambini.
Andare al mare fa bene, sin da piccolissimi. “Preso nel modo giusto, il sole aiuta a sintetizzare la vitamina D, stimola l’accrescimento, favorisce lo sviluppo del sistema immunitario cutaneo” fa notare dott.ssa Annalisa Ciasulli, Dermatologa dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Via libera quindi al sole, sin dai primi mesi? “Certo, ma senza esagerare” risponde la dermatologa: “E’ vero che i bambini producono melanina sin dai primi mesi, però i melanociti (le cellule che producono la melanina) rispondono meno, quindi l’abbronzatura è meno immediata ed intensa e la pelle è più vulnerabile. Va benissimo dunque portarli in riva a fare una passeggiata (meglio se con il cappellino), ma non bisogna tenerli al sole a lungo. Sulle zone scoperte inoltre andrà applicata sempre una protezione 50+, scegliendo una formula con filtri fisici e chimici, che garantiscono la protezione ottimale e lasciano traspirare la pelle. E, soprattutto, bisogna evitare di portare i piccoli in spiaggia nelle ore centrali della giornata: sia perché è più facile il rischio eritema, sia perché il caldo intenso può provocare colpi di calore