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da savethechildren.it
In questi giorni nei notiziari in TV e sui social media si sta parlando della crisi tra Ucraina e Russia, sfociata da poche ore in una guerra. Bambini e bambine non sono isolati dal sentir parlare di ciò che sta accadendo e sono esposti a diverse immagini di guerra. Psicologi e pedagoghi sostengono ormai da tempo che sia necessario dire la verità ai bambini sulle questioni familiari più delicate, come lutti o separazioni, la stessa cosa dovrebbe valere per le questioni delicate come la guerra.
Innanzitutto non bisogna dimenticare di lasciare il giusto spazio alle emozioni, che possono essere anche molto forti quando si tocca un tema come la guerra. Quelle dei bambini, come la paura che certe cose possano succedere anche ai propri familiari, hanno bisogno di essere contenute e non amplificate. Quelle degli adulti, come la paura di essere inadeguati al compito, dovrebbero invece essere espresse senza timori, cercando spazi di confronto con altri adulti e un eventuale sostegno.
Un buon modo per iniziare è quello di ascoltare le domande che i bambini hanno da fare, i loro dubbi e soprattutto le loro paure, questo ci aiuterà ad orientare il dialogo verso ciò che per loro è davvero importante conoscere.
Avvenimenti, uscite media e notizie spesso parlano di situazioni difficili dove i bambini sono vittime della guerra. Come spiegare ad esempio la guerra in Siria ai bambini?
6 consigli pratici per parlare in generale della guerra con i bambini
- Accompagnarli nella fruizione delle notizie sulla guerra. Può succedere che i bambini ricevano accidentalmente informazioni sul tema, in particolare dai media. Il primo punto è capire cosa ne sanno dell’argomento, che idea si sono fatti e procedere analizzando insieme la situazione e le notizie più recenti, ricordandosi di impostare una discussione appropriata alla loro età, pur senza minimizzare. Un buon metodo può essere creare nei diversi contesti educativi e a casa dei momenti in cui si analizzano insieme le notizie e, soprattutto, si lascia spazio alle loro domande.
- Come spiegare la guerra in Siria o la guerra in Yemen ai bambini? La raffigurazione mediatica può creare un immaginario su alcuni Paesi, si pensi alla Siria, legato esclusivamente al conflitto e alla distruzione. Oppure alle guerre dimenticate come la guerra in Yemen. Il dialogo sulla guerra e sulla sua assurdità potrebbe essere, invece, una buona occasione per lavorare sulla lotta al pregiudizio, raccontando i Paesi in guerra anche da un punto di vista naturalistico, culturale o letterario e facendone emergere la bellezza perduta. Per la Siria gli esempi possono essere diversi: dalla storia del sapone di Aleppo che ora un rifugiato siriano realizza in Francia, alla storia di Damasco, una delle città più antiche al mondo.
- Suggerire libri da leggere sul tema della guerra e della pace: le letture tematiche possono aiutarci ad affrontare questioni delicate, promuovendo una riflessione sul contributo che ognuno di noi può offrire per promuovere la pace. Abbiamo raccolto in un articolo 10 libri per bambini e ragazzi sulla pace e sulla guerra.
- Realizzare percorsi didattici. Se sei un insegnante puoi realizzare dei percorsi in classe, utilizzando metodologie non formali e promuovendo il protagonismo degli studenti. In occasione del nostro centenario, abbiamo elaborato la guida per insegnanti “La pace oltre la guerra”.
- Dare spazio alle testimonianze dei coetanei. Le storie personali hanno sempre un grande impatto sugli adulti come sui bambini e possono servire anche a comprendere meglio, sfruttando l’empatia e l’immedesimazione. La narrazione autobiografica può essere molto utile non solo per capire le condizioni dei bambini in guerra, ma anche per conoscere i loro sogni. Offiramo uno spazio dedicato alle testimonianze dei bambini nei report: Ovunaue, ma non in Siria, “The War on Children” e “A Better Tomorrow”.
- Utilizzare una storia o un libro illustrato. Per parlare di un tema così delicato può essere di grande aiuto partire da una storia pensata e creata per i bambini. E, perché no, anche usare una storia scritta da loro stessi: come infatti sottolinea lo storico Bruno Maida, i bambini sono un soggetto storico che può raccontare la guerra. Alcuni spunti? Per la Siria si pensi ai disegni di Sherazad, bambina rifugiata siriana ad Idomeni.