Archivia 12 Giugno 2022

Infezioni ospedaliere, i cellulari possibile mezzo di diffusione. Come contrastare il fenomeno

da doctor33.it

l rischio di diffusione di infezioni ospedaliere si potrebbe ridurre di molto se il personale disinfettasse regolarmente i propri cellulari. Questo almeno secondo una recente ricerca svolta sul personale infermieristico di terapia intensiva e pubblicato sull’American Journal of Infection Control.

Dopo che gli infermieri di terapia intensiva hanno iniziato a pulire regolarmente i loro cellulari, la carica batterica dei telefoni personali e condivisi è diminuito in modo significativo, riferiscono i ricercatori.

Per dare un’occhiata più da vicino all’impatto della pulizia regolare dei cellulari i ricercatori del Baylor College of Medicine di Houston, in Texas, capitanati da Jennifer Kopp, hanno condotto uno studio quasi sperimentale pre-post, in un’unica terapia intensiva cardiovascolare da 20 letti presso un istituto medico accademico di cure terziarie dal 2019 al 2020.

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Dal virus sinciziale alla scoliosi: ecco perché bambini e bambine sono diversi in salute

da dire.it

Diversi sin dalla nascita. Maschi e femmine non sono uguali di fronte alla salute e le differenze riguardano sia la prevalenza di patologie, sia la risposta alle terapie, sia la prognosi. Alcune diversità si manifestano già nelle prime età della vita, altre diventano più evidenti dopo la pubertà e in età adulta. Così la bronchiolite, malattia infettiva dovuta in prevalenza al virus respiratorio sinciziale (Rsv) che colpisce i bambini sotto i 2 anni, ha un’incidenza più elevata nei maschi, che hanno anche un rischio del 50% più alto di sviluppare una forma grave rispetto alle femmine. Ma la possibilità di andare incontro alla pubertà precoce è da 10 a 20 volte superiore nelle bambine rispetto ai bambini. E se la scoliosi ha una prevalenza sino a 7 volte maggiore nelle ragazze, i disturbi dello spettro autistico sono 4 volte più frequenti nei maschi.

Per aiutare i genitori a orientarsi la Società italiana di pediatria, in occasione del 77° Congresso italiano di pediatria, in corso a Sorrento, ha diffuso la prima Guida sulle differenze di genere nell’infanzia e nell’adolescenza. “Nel 2019 la Sip ha creato un gruppo di studio sulla medicina di genere in pediatria con l’obiettivo di promuovere un nuovo approccio alla medicina, dal neonato all’età adolescenziale, che ponga una maggiore importanza alle differenze determinate dal sesso e dal genere. Numerose sono le patologie anche in ambito pediatrico in cui si osservano differenze tra i due sessi: conoscerle può migliorare la prevenzione, la prognosi e ridurre le complicanze”, spiega la presidente Sip Annamaria Staiano.

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Come fare lo svezzamento? Quando iniziare ? Quali cibi proporre ?

da sospediatra.org

Lo svezzamento è un momento di grande cambiamento per la mamma e il bambino: coniugare le esigenze della nutrizione con i gusti del bambino può essere un percorso tutt’altro che semplice. Tra preparazioni di menu ed espressioni di disgusto noi genitori dobbiamo portare sempre pazienza per trovare la strada migliore, compatibilmente con il piano suggerito dal pediatra e le richieste dei bambini.

Cosa si intende per svezzamento?

Per svezzamento si intende il passaggio dalla dieta esclusivamente lattea a quella mista, ovvero all’introduzione di cibi più solidi a base di cereali verdure proteine e grassi.

Quando si inizia normalmente lo svezzamento?

Tutti i pediatri ormai concordano che, tranne in casi eccezionali, questo processo debba iniziare tra il 5° e l’7° mese, finestra ottimale per iniziare progressivamente a inserire alimenti solidi, come da linee guida dell’OMS, che consiglia di allattare al seno in modo esclusivo fino al 5 mese.

In che modo si consiglia di iniziare il percorso di svezzamento?

Spesso si anticipa incominciando a somministrare della frutta fresca biologica, oppure omogeneizzata, iniziando ad inserire la mela e la pera, e partendo dalla somministrazione di qualche cucchiaino di frutta grattugiata fino ad arrivare a mezzo frutto una o due volte al giorno. La frutta non sostituisce totalmente un pasto di latte ma potrà essere inserita tra una poppata e l’altra nell’arco della settimana e/o del pomeriggio.

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