Archivia 10 Febbraio 2023

Scoperto un nuovo gene responsabile dell’autismo

da www.equivalente.it

Si aggiungono nuove prove sulle basi genetiche dell’autismo. Uno studio multicentrico internazionale, coordinato da Alfredo Brusco, docente di Genetica medica del Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Torino e della Genetica medica universitaria della Città della Salute di Torino, sviluppato in collaborazione con l’Università di Colonia, ha dimostrato il ruolo del gene CAPRIN 1 nello sviluppo di una rara forma di autismo. Lo studio, pubblicato sulla rivista Brain, è basato sulle nuove tecnologie di sequenziamento del DNA e sullo sviluppo di modelli in vitro di cellule neuronali.

L’autismo è un frequente disturbo del neurosviluppo che esordisce nei primi anni di vita e colpisce l’1% della popolazione nelle sue varie forme di presentazione, ed è caratterizzato da compromissione dell’interazione sociale, alterazione della comunicazione ed interessi limitati, stereotipati e ripetitivi che impediscono di interagire adeguatamente con le persone e l’ambiente. Negli ultimi anni, grazie ai progressi tecnologici che permettono di studiare su larga scala il genoma umano, è stata dimostrata la base genetica di molte condizioni caratterizzate da manifestazioni che rientrano nei disturbi dello spettro autistico. Grazie al progetto NeuroWES dell’Università di Torino è stato fatto un importante passo avanti nella comprensione delle basi genetiche dell’autismo. Lo studio ha permesso di dimostrare che mutazioni nel gene CAPRIN1 sono responsabili di alterazioni di specifici meccanismi neuronali che provocano dal punto di vista clinico una forma di disturbo dello spettro autistico

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INFEZIONI RICORRENTI, AL BAMBINO GESU’ OPEN DAY CON VISITE E CONSULENZE GRATUITE SU PRENOTAZIONE

da www.salute24.com

Le infezioni ricorrenti sono episodi ripetuti di infezioni, prevalentemente a carico dell’apparato respiratorio, che si manifestano in età pediatrica: si va dalla febbre al raffreddore, passando per tosse e bronchiti fino a quadri infettivi più gravi come polmoniti.

 

 

Sono tra le patologie più comuni nella fascia di età compresa tra 0 e 16 anni e comportano un notevole impatto sulla vita dell’intero nucleo familiare. Sabato 4 febbraio, l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù promuove un open day dedicato.

L’OPEN DAY DEL 4 FEBBRAIO 

Sabato 4 febbraio, dalle 9 alle 13, presso la sede di San Paolo del Bambino Gesù (viale di San Paolo, 15) un team di esperti immunoinfettivologi sarà a disposizione di genitori e ragazzi per visite, consulenze e informazioni. Se dall’esito della visita emergeranno fattori di rischio e/o di allarme, il personale dell’Ospedale programmerà una visita di approfondimento in regime di day hospital. Il numero massimo di accessi è di 70 visite. È quindi necessaria la prenotazione chiamando il numero 06 68181 (da lunedì al venerdì dalle 8 alle 16; sabato dalle 8 alle 12.45) e richiedere “visita immunologica per open day Infezioni ricorrenti”. Una volta giunti in Ospedale sarà sufficiente registrarsi alle casse e attendere presso la sala d’attesa del settore L al primo piano.

 

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Dal virus sinciziale alle “co-infezioni”, perché le Pediatrie sono in affanno con accessi record

da il sole24ore.com

Accessi in Pronto soccorso mai così consistenti rispetto agli anni passati e occupazione dei posti letto vicina ai massimi livelli di sostenibilità. Le tante infezioni da virus respiratori nei bambini nelle ultime settimane mettono a dura prova i reparti in gran parte delle realtà italiane. Dalla Società italiana di pediatria (Sip) arriva la sollecitazione al governo per un rafforzamento delle terapie intensive pediatriche sottodimensionate. Con più personale sanitario a disposizione ed omogeneità delle cure garantita su tutto il territorio.

I perché del sovraccarico

La presenza concomitante di due aspetti motiva il sovraccarico nelle strutture di assistenza. Da un lato l’età dei bambini con bronchiolite da virus respiratorio sinciziale (Vrs), dall’altro lato i casi di “co-infezioni” causate da più agenti patogeni che colpiscono assieme lo stesso organismo. Condizioni, queste, che richiedono spesso un ricovero in ospedale, nei casi più gravi in terapia intensiva e un notevole sforzo organizzativo.

Un virus altamente contagioso

«Con la cessazione delle restrizioni da Covid-19, senza più l’impiego di mascherine, senza un attento lavaggio delle mani e senza il distanziamento sociale, è divenuto inevitabile che alcuni agenti patogeni rifiorissero con la stagione invernale», spiega il professor Donato Rigante del Dipartimento di Scienze della vita e salute pubblica del Policlinico “A. Gemelli” di Roma. «In particolare, il virus respiratorio sinciziale umano è un virus altamente contagioso appartenente alla famiglia dei paramyxovirus, molto diffuso d’inverno in tutte le latitudini. È la principale causa di bronchiolite e polmonite nei bambini con meno di due anni».

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