Le punture d’insetto

Le punture d’insetto

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del Prof. Giovanni Cavagni Allergologo Pediatra

Le reazioni più frequenti derivano dall’inoculazione diretta di sostanze irritanti contenute nella saliva dell’insetto, ma possono anche essere la conseguenza di una sensibilizzazione allergica ad uno dei componenti della saliva stessa, come avviene nel caso di puntura di imenottero (api, vespe, vespula o calabrone) nei soggetti risultati ad esso ipersensibile.

Le punture di insetto provocano una rialzamento di dimensioni variabili della cute che si presenta arrossata e generalmente è possibile notare al centro di ogni lesione una crosticina puntiforme che corrisponde al diametro del pungilione.

Gli insetti che non volano pungono generalmente più volte ma sempre nella stessa regione del corpo (le cimici ad esempio nelle zone a contatto con gli effetti letterecci), mentre gli insetti che volano colpiscono le zone scoperte anche distanti.

Le zanzare, riconoscibili dalle zampette lunghe e dalle quattro ali. Quando si posano sulla pelle, assumono la tipica posizione “di puntura”, con il pungiglione all’ingiù. Attaccano in genere dopo il tramonto e sono attratte dalle fonti di luce delle stanze e dei lampioni all’aperto. Quando fa molto caldo, è possibile essere punti anche nelle ore diurne, soprattutto se ci trova vicini a corsi d’acqua stagnanti, dove le zanzare si riproducono.
Le loro punture si localizzano soprattutto sulle parti del corpo scoperte, per esempio il viso, il capo, le braccia e le gambe. In corrispondenza della zona della puntura la pelle presenta un pomfo, cioè una chiazza in rilievo di colore rosso, che causa prurito. Il fastidio è più intenso se il bambino ha la pelle chiara e delicata. In genere, nel giro di due giorni il fastidio si attenua.

I tafani sono insetti di colore tra il marrone e il grigio e somigliano un po’ alle mosche, ma hanno una forma più allungata. Come le zanzare, per vivere devono succhiare il sangue da animali come i cavalli o i bovini. Attaccano però anche l’uomo. È più facile essere punti nelle zone di campagna, in prossimità di stalle o allevamenti di bestiame. I tafani attaccano soprattutto di giorno e sono più aggressivi quando il clima è caldo.
Se della puntura delle zanzare spesso nemmeno i bambini si accorgono, quella dei tafani e più dolorosa. Non è però pericolosa perché la sostanza irritante che viene rilasciata nella pelle dal pungiglione non causa forme di allergia. La pelle mostra una zona arrossata e irritata, pruriginosa e, nel caso dei bambini, dolorosa. In certi casi si può infettare e comparire pus.

Il trattamento dipende dall’intensità della reazione e quindi dal grado di sensibilizzazione della persona alle sostanze inoculate dall’insetto.

In caso di una reazione locale : una crema anti-infiammatoria a base di cortisone, per un periodo limitato alla fase acuta; se il prurito è diffuso e intenso  si possono aggiungere antiistaminici per via orale, mentre è assolutamente controindicato l’uso di antistaminici topici perché sono spesso fotosensibilizzanti; solo in casi eccezionali con reazioni generalizzate si deve ricorrere al cortisone per via orale.

È molto importante evitare di grattarsi e tagliare regolarmente le unghie corte per prevenire la prurigo e/o sovrainfezioni batteriche (impetigine) frequenti soprattutto in età pediatrica.

Per ridurre il rischio di essere punti è possibile adottare qualche trucco:

  • Cospargere la pelle più volte di uno prodotto repellente a base di sostanze naturali. In farmacia ne esistono versioni adatte.
  • Applicare zanzariere alle finestre.
  • Evitare i ristagni di acqua nei sottovasi.
  • Evitare di avvicinarsi da soli a luoghi dove si potrebbero annidare vespe e calabroni, per esempio tronchi abbattuti, cespugli, pozze d’acqua stagnate.
  • Rivolgersi a personale specializzato per eliminare nidi di vespe e calabroni nelle case di campagna che non sono state abitate per mesi.
  • È sempre bene evitare gli insetticidi chimici, che possono causare lacrimazione agli occhi e irritazione alle vie respiratorie. Se capita di utilizzarli, è importante aerare la stanza per almeno mezz’ora, possibilmente creando una corrente.
    Mentre possono invece essere lasciati accesi, anche tutta la notte, piccoli apparecchi elettrici che emanano ultrasuoni, onde sonore non fastidiose per l’orecchio umano ma intollerabili per gli insetti.

    Vanno bene anche i classici “zampironi” oppure le candele alle essenze naturali come la citronella e il geranio. Naturalmente vanno usati solo all’aperto e si deve avere l’accortezza di posizionarli in luoghi dove i più piccoli non riescano a raggiungerli

marco

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