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da doctor33.it
Anche i bambini si ammalano di Sars-CoV-2 e i pediatri, che vedono tutti i giorni casi di Covid-19 tra bimbi e adolescenti, consigliano il vaccino invitando a riflettere sulla minaccia del long Covid pediatrico, una condizione che potrebbe ipotecare la salute dei bambini anche negli anni a venire. Ragione in più, dunque, per vaccinarsi anche in gravidanza e dai 5 anni in su. «Da marzo 2020 abbiamo valutato oltre 160 bambini con Covid pediatrico e per 32 di questi è stato necessario il ricovero» esordisce Antonio Chiaretti, responsabile del Pronto soccorso pediatrico del Policlinico Gemelli di Roma.
Ma oltre all’infezione da Coronavirus, in pediatria c’è una preoccupazione in più: la minaccia del long Covid e delle sue conseguenze future.
Gli effetti del Covid-19 dunque non si limitano alla fase acuta; i casi sintomatici potrebbero essere solo la punta dell’iceberg di quello che il Sars-CoV-2 ha in serbo per i mesi e forse gli anni dopo il contagio. Uno studio firmato dai pediatri del Policlinico Gemelli e pubblicato lo scorso aprile su Acta Paediatrica ha coinvolto 129 ragazzi e bambini (età media 11 anni) con diagnosi di Covid-19, effettuata tra marzo e novembre 2020. Durante la fase acuta il 25,6% dei partecipanti era asintomatico, a fronte del 74,4% con sintomi; 6 bambini sono stati ricoverati in reparto e tre in terapia intensiva. Tre piccoli hanno sviluppato la sindrome infiammatoria multisistemica e due la miocardite. Il 41,8% dei positivi si è ripreso, ma il 35,7% ha continuato a lamentare uno-due sintomi, e il 22,5% tre o più, tra cui insonnia, senso di costrizione toracica, congestione nasale, dolori muscolari e articolari e difficoltà di concentrazione.
«Questo studio dovrebbe indurre a una profonda riflessione, anche in merito alla decisione di vaccinare i bambini piccoli e piccolissimi» commenta Piero Valentini, responsabile UOSD Malattie infettive pediatriche del Policlinico Universitario Gemelli di Roma. E Giuseppe Zampino, direttore UOC di Pediatria del Policlinico Gemelli, conclude: «Dovremmo cominciare a dare il buon esempio, noi che abbiamo la fortuna di essere nati in un paese tra quelli ‘privilegiati’. E dovremmo anche ringraziare di avere a disposizione gratuitamente questo eccezionale strumento di vita che è il vaccino».