Cefalee nei giovani, agire subito per evitare la cronicità

Cefalee nei giovani, agire subito per evitare la cronicità

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da ansa.it

Si stima che la cefalea colpisca 1 persona su 3 con episodi che si verificano almeno una volta l’anno e che oltre il 40% dei ragazzi è colpito da cefalea, mentre un bambino su 10 soffre di emicrania, una forma comune di cefalea primaria.

“Attenzione al mal di testa nei ragazzi in età scolare; nel mondo l’emicrania è la prima causa di disabilità nella donna di età inferiore a 50 anni; in Italia, la latenza tra l’esordio del problema e la consultazione di un centro specializzato è di circa 20 anni, nel frattempo l’emicrania può diventare cronica”, sottolinea Piero Barbanti, direttore dell’Unità per la cura e la ricerca su Cefalee e dolore presso l’IRCCS San Raffaele in occasione della settimana dal 20 al 27 maggio che le due società scientifiche delle cefalee (ANIRCEF e SISC) assieme alla Società Italiana di Neurologia (SIN) dedicano alla sensibilizzazione sul tema.

I dati del Registro Italiano dell’Emicrania coordinato dall’IRCCS San Raffaele dimostrano che l’emicrania insorge in media tra i 10 e i 17 anni.

Solo nell’8% dei casi i pazienti si rivolgono al medico  per questo problema e nell’80% dei casi hanno fatto esami diagnostici del tutto inutili. “Bisogna intercettare le cefalee già dalla scuola primaria, sensibilizzando i docenti e i dirigenti scolastici.

Circa il 10% dei bambini e dei ragazzi ne soffre e bisogna pensare, per casi selezionati, di garantire anche a questi giovani pazienti di poter fruire del congedo scolastico per cefalea, non diversamente dal “congedo mestruale” appena introdotto in alcune scuole italiane.

Il San Raffaele sta anche valutando un progetto sperimentale di medicina scolastica così da rendere il nostro Centro Cefalee itinerante e portarlo negli istituti scolastici, dapprima romani, per favorire la diagnosi precoce della patologia.

Oggi le cefalee e in particolare l’emicrania si possono curare bene, la disponibilità attuale di nuove classi farmacologiche, come gli anticorpi monoclonali e recentemente i gepanti e i ditani rende oggi più facile l’azione di prevenzione dell’evoluzione in cronicità, il rischio di abuso farmacologico e anche il recupero dalla cronicità stessa in pazienti difficili.

“A luglio – sottolinea il neurologo – è prevista anche la rimborsabilità di un quarto anticorpo, molto potente, l’unico a essere somministrato per via venosa. Se riuscissimo a diagnosticare i casi per tempo sarebbe una svolta”, conclude Barbanti. 

marco

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