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da nostrofiglio.it
Quando ci si trova ad affrontare la malattia di un bambino, la cura e l’amore che ci vogliono sono immensi. Spesso le mamme si trovano in prima linea nell’assistenza quotidiana, ma ogni genitore ha un ruolo prezioso da svolgere e, sempre più, si sta cercando di condividere equamente le cure. In alcuni casi, sia le mamme che i papà si dedicano insieme alla cura del piccolo malato, per garantire il suo benessere. In fondo, ciò che conta di più è il benessere del bambino e, in queste situazioni, l’importante è trovare un modo collaborativo per assicurargli tutto l’amore e le cure di cui ha bisogno.
Recentemente, l’Osservatorio Sanità di UniSalute, insieme a Nomisma, ha condotto un’indagine su come le famiglie italiane si prendano cura della salute dei loro figli.
I risultati mettono in evidenza che, in Italia, la responsabilità principale per la cura dei figli malati rimane ancora principalmente nelle mani delle mamme. Il 91% delle mamme intervistate da UniSalute si occupa attivamente della salute dei loro piccoli, sia da sole che insieme al partner, organizzando visite e controlli
Al contrario, solo il 45% dei papà afferma di gestire questo aspetto della vita familiare. Inoltre, solo nel 35% delle famiglie entrambi i genitori condividono questa responsabilità, evidenziando una disparità di genere che lascia alle donne il peso maggiore di questo compito.
Quando i bambini si ammalano, il pediatra di libera scelta rimane il punto di riferimento principale per il 56% delle famiglie, mentre circa un terzo si rivolge a un pediatra privato almeno occasionalmente.
Ci sono tre motivi principali che spingono le famiglie verso specialisti privati per la salute dei loro figli:
- tempi di attesa più brevi (citati dal 34% delle persone intervistate),
- facilità di contatto con il medico (indicata dal 32%)
- la possibilità di visite a domicilio (31%).
Tuttavia, la limitata disponibilità per le visite a domicilio rappresenta la principale sfida incontrata nel rapporto con il pediatra di libera scelta (menzionata dal 54% del campione), seguita dalla mancanza di appuntamenti nel fine settimana (51%) e dalle difficoltà nel contattare e prenotare controlli medici (36%).
Infine, secondo il sondaggio, molte famiglie preferiscono ricorrere alla sanità privata anche per controlli specialistici. Nel corso dell’ultimo anno, ad esempio, solo una famiglia su cinque ha effettuato una visita oculistica per i figli con il servizio pubblico.