10 consigli per mamma e papà
1. Per ridurre lo stress e l’ansia, è bene iniziare a preparare i bambini qualche settimana prima dell’inizio della scuola o del nido, creando una piacevole attesa, organizzando al meglio il tempo necessario per costruire insieme il nuovo percorso, scegliendo insieme il materiale da portare con sé o facendo visita alla struttura.
2. Ogni genitore dovrebbe provare a prendersi uno spazio personale per dar voce alle proprie emozioni rispetto all’ingresso o al ritorno a scuola del figlio. I vissuti non elaborati della mamma o del papà rischiano di ricadere sui bambini che, in tal caso, si ritroveranno soli nella gestione di angosce amplificate.
3. È necessario aiutare il bambino a dare forma ai propri vissuti. Il genitore deve essere in grado di anticipare ed accogliere le emozioni del figlio, dare un nome alla sua angoscia, legittimare le sue lacrime, verbalizzando che è normale ed è giusto piangere in un momento così difficile. Utilizzare spiegazioni razionali e intellettualizzate (“devi capire che la mamma deve andare a lavorare”…) o modalità evitanti (“non devi piangere!”) disorienta il bambino e lo lascia solo nella gestione viscerale ed emotiva della separazione e dell’ingresso nella realtà scolastica.
4. Bisogna evitare di creare un clima di aspettative che potrebbe generare una sorta di ansia. Frasi del tipo “sei diventato grande e devi andare a scuola per imparare o per divertirti” potrebbero lasciare il bambino in uno stato di confusione e/o farlo sentire incapace o inadeguato.
5. Con i più piccoli, è bene cercare di mantenere una posizione interna più decisa possibile. Devono essere i genitori a trasmettere sicurezza ai figli e non viceversa. I bambini hanno bisogno di sentire che mamma e papà hanno scelto il meglio per loro, che si fidano delle maestre e della struttura e, soprattutto, che confidano nelle capacità adattive e di scoperta del proprio figlio.
6. Con i bambini più grandi, invece, è possibile condividere pensieri ed emozioni, lasciando uno spazio di ascolto per le aspettative, l’entusiasmo o i timori di ognuno.
7. Evitare le generalizzazioni. Ogni bambino e ogni genitore ha la sua storia e necessita dei suoi tempi per costruire il suo personale processo di inserimento al nido o a scuola.
8. Sarebbe opportuno creare una buona complicità tra la famiglia e le insegnanti. Un clima di collaborazione tra gli adulti di riferimento permette al bambino di sentirsi accolto e con-tenuto.
9. Creare uno spazio familiare, magari serale, per coccolarsi e raccontarsi. È molto importante invitare il bimbo a parlare, in generale, della sua giornata e mostrare entusiasmo per le sue scoperte. Ricordatevi, però, di rispettare i suoi tempi e silenzi.
10. Le difficoltà prolungate di inserimento o il rifiuto scolare segnalano un disagio emotivo o sociale del bambino o del ragazzo. In questi casi, è fondamentale attivare un lavoro di rete tra la famiglia, la scuola e gli esperti.