Epatiti acute nei bambini, continua l’incertezza sulle cause

da doctor33.it

Anche i primi dati che arrivano dagli Stati Uniti non aiutano a chiarire le origini delle epatiti che stanno colpendo i bambini. Sul bollettino dei Centers for Disease Control and Prevention è stato pubblicato il rapporto relativo ai primi casi di epatiti anomale segnalati in Alabama tra ottobre e febbraio: 9 bambini in tutto, due dei quali hanno avuto bisogno di un trapianto di fegato. Al momento, tutti sono guariti o sono in fase di guarigione. In tutti è stata riscontrata un’infezione da adenovirus, ma non è chiaro il ruolo di questo agente patogeno.
I dati contenuti nel report mostrano che, dei 9 bambini che hanno contratto l’epatite da cause ancora sconosciute, 5 avevano meno di 2 anni, 1 aveva tra i 3 e i 4 anni, 3 avevano tra i 5 o 6 anni. Provenivano da aree diverse dello Stato né esisteva alcun legame epidemiologico tra loro. I sintomi più frequenti sono stati vomito, diarrea e febbre. I test effettuati hanno confermato la presenza nel sangue di tutti i bambini di adenovirus, nei 5 bambini in cui sono stati fatti approfondimenti, è stato rilevato che si trattava dell’adenovirusdi tipo 41, che è noto per poter essere responsabile, in rari casi e in bambini immunocompromessi, di epatiti.

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Covid, riniti,allergie: i consigli per distinguere Omicron dai disturbi di stagione

da sky.it

La primavera è anche la stagione di allergie, asma, riniti e rinocongiuntivi. È quindi importante cercare di non confondere i sintomi di questi disturbi con quelli del coronavirus, soprattutto delle varianti Omicron e Omicron 2. Anche se, come ricordano gli esperti, solo il tampone molecolare può escludere o confermare con certezza un’eventuale positività al Covid. Ecco i consigli dell’immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud-Italia della Fondazione per la medicina personalizzata

Questi disturbi di stagione sono “patologie che hanno indubbiamente un forte impatto sulla popolazione considerando che, secondo fonti aggiornate e accreditate, in Italia circa la metà della gente soffrirebbe di allergie respiratorie con un trend in aumento costante. Questi dati non possono e non devono essere sottostimati e in tempi di Covid, inevitabilmente, portano a dover operare un’indispensabile differenziazione, tanto più se correlati all’azione patogena di Omicron”, spiega l’immunologo ad Adnkronos

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Sensibilita’ al glutine non celiaca

da giustopeso.it

Mentre la celiachia e l’allergia al grano sono disturbi ben noti con una diagnosi chiara basata su test clinici e parametri biologici, la sensibilità al glutine non celiaca (NCGS) è una diagnosi più difficile, specialmente nei bambini con disturbi gastrointestinali (GI) funzionali.

  • La NCGS è considerata una patologia con sintomi intestinali ma anche extraintestinali che si verificano entro poche ore, ma a volte anche dopo diversi giorni dall’ingestione di glutine.
  • Nei bambini, i sintomi principali della NCGS sono dolore addominale e diarrea, mentre i sintomi extraintestinali sono rari, a differenza dei pazienti adulti.
  • Non esistono test diagnostici precisi né biomarcatori specifici, tranne una dieta priva di glutine rappresentata da tre fasi piuttosto complesse.
  • L’incidenza di NCGS è stata riportata nell’intervallo 1–10% nella popolazione generale e in costante aumento.     
  • I disturbi gastrointestinali (GI) correlati all’ingestione di glutine o grano stanno diventando sempre più diagnosticati.

    Sono riconosciuti almeno tre disturbi distinti correlati all’esposizione al glutine:

    1. celiachia
    2. allergia al grano
    3. sensibilità al glutine non celiaca (NCGS).

    I criteri diagnostici per la celiachia e l’allergia al grano sono molto rigorosi ed esistono diversi marker di malattia specifici, mentre NCGS manca di uno specifico marker diagnostico biologico.

    La celiachia è una malattia autoimmune permanente che si manifesta in individui geneticamente suscettibili (HLA DQ2 o DQ8) in caso di ingestione di gliadina.

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