La voce della mamma riduce il dolore nei bimbi prematuri

da dire.it

La voce materna riduce i segnali del dolore nei bambini prematuri quando devono sottoporsi a procedure dolorose. Questo è quanto emerge dalla ricerca condotta da un gruppo di studiosi dell’Università della Valle d’Aosta, composto da Manuela Filippa e Mariagrazia Monaci, in collaborazione con il professor Didier Grandjean dell’Università di Ginevra e dell’Azienda Usl Valle d’Aosta.

 

Il gruppo di lavoro ha osservato gli effetti di un precoce contatto con la voce materna su 20 bambini prematuri all’ospdedale Beauregard di Aosta. Alle loro madri è stato richiesto di essere presenti durante il quotidiano prelievo del sangue, che viene eseguito estraendo alcune gocce di sangue dal tallone. Il momento dell’esame è stato videoregistrato e le espressioni facciali del bambino sono state codificate da osservatori “ciechi” alla condizione in cui era stato effettuato.

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Punture di cimici dei letti: come riconoscerle e i rimedi

da ohga.it

Hai mai sentito parlare delle cimici dei letti? Sono piccoli insetti che si possono annidare sui muri o sui nostri materassi e che si nutrono del nostro sangue. Si possono vedere ad occhio nudo e lasciano segni simili a quelli delle classiche punture di zanzara. Ma cosa comportano e come possiamo eliminarle?

Quante volte ti sei lamentato di punture di zanzare e altri piccoli insetti fastidiosi. Come saprai, c’è un altro insetto che potrebbe darti dei problemi: le cimici dei letti. Anche loro possono pungere? Sì, ma non ti allarmare, sono meno pericolose di quanto pensi. Per fortuna.

Stiamo parlando di piccoli insetti di colore rossastro che amano il buio e si nutrono di sangue umano. Simpatici, no? Odiano la luce e si orientano grazie all’odore che emaniamo e all’anidride carbonica che espelliamo. Per scovarle basta cercarle con attenzione perché sono assolutamente visibili a occhio nudo. Leggi tutto

L’Eritema solare nei bambini

dal sito nostrofiglio.it

Si definisce eritema solare un’ustione di primo grado, che compare circa sei ore dopo l’esposizione al sole e si manifesta con arrossamento e bollicine nella zona fotoesposta. È il primo segnale che la pelle è stata aggredita dal sole e che, se non si prendono provvedimenti, potrebbe ustionarsi in modo più serio o – come comunemente si dice – potrebbe scottarsi. Ecco come comportarsi con i bambini.
  Andare al mare fa bene, sin da piccolissimi. “Preso nel modo giusto, il sole aiuta a sintetizzare la vitamina D, stimola l’accrescimento, favorisce lo sviluppo del sistema immunitario cutaneo” fa notare dott.ssa Annalisa Ciasulli, Dermatologa dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Via libera quindi al sole, sin dai primi mesi? “Certo, ma senza esagerare” risponde la dermatologa: “E’ vero che i bambini producono melanina sin dai primi mesi, però i melanociti (le cellule che producono la melanina) rispondono meno, quindi l’abbronzatura è meno immediata ed intensa e la pelle è più vulnerabile. Va benissimo dunque portarli in riva a fare una passeggiata (meglio se con il cappellino), ma non bisogna tenerli al sole a lungo. Sulle zone scoperte inoltre andrà applicata sempre una protezione 50+, scegliendo una formula con filtri fisici e chimici, che garantiscono la protezione ottimale e lasciano traspirare la pelle. E, soprattutto, bisogna evitare di portare i piccoli in spiaggia nelle ore centrali della giornata: sia perché è più facile il rischio eritema, sia perché il caldo intenso può provocare colpi di calore

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