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Dieci domande da non fare ai bambini

Ci sono domande che non dovresti mai fare a tuo figlio, soprattutto quando è molto piccolo . Per tanti motivi: perché lui non è in grado (ancora) di rispondere, perché ti fanno perdere tempo, perché peggiorano soltanto le cose. Il problema è che sono anche le domande più spontanee, quelle che ti vengono quasi in automatico. Ecco quali sono (e qualche alternativa pratica).
Devi andare in bagno? In nove casi su dieci, da genitore lo sai se tuo figlio deve andare in bagno. Lo capisci da tanti indizi, come si muove, le oscillazioni del corpo, la posizione delle mani. In quel caso, il tempo della domanda non è solo tempo sprecato, è anche tempo che si sottrae alla corsa verso la toilette, che può essere un rush all’ultimo secondo. Quindi in questi casi, afferratagli la mano e trasformate la domanda in affermazione: ora si va in bagno.

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Influenza: istruzioni per l’uso

Dal sito mammaepapa.it

 Che cos’è l’influenza? L’influenza è una comune malattia infettiva acuta, trasmessa da un gruppo di virus specifici, detti virus influenzali. Essa è sostanzialmente caratterizzata da sintomi di tipo respiratorio e dal fatto di presentarsi con epidemie, tipicamente nella stagione invernale, che coinvolgono ampie fasce della popolazione sia adulta che infantile. Nella maggior parte dei casi non si tratta di una malattia grave, ma sicuramente è fastidiosa e impegnativa, soprattutto per i soggetti più deboli, nei quali può complicarsi con altre infezioni. In casi eccezionali, l’influenza ha causato epidemie mondiali molto gravi: si ricorda la cosiddetta “spagnola” del 1918, la “asiatica” del 1957 e la “Hong Kong” del 1968.
  Da cosa è causata e come si trasmette l’influenza? Come detto, la causa dell’influenza è uno specifico virus, detto virus influenzale.

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Smartphone a pranzo e cena? Aumentano i disturbi

da dire.it

Tre bambini su 5 usano frequentemente il cellulare di mamma e papa’. Dato che cresce al 90% tra gli adolescenti, sempre piu’ tempo connessi alla rete. “I genitori devono stabilire delle regole, delle norme di condotta, limitando il piu’ possibile il tempo di utilizzo dello smartphone e scegliendo i programmi educativi adatti alle varie eta’ dei figli. Esistono 80mila App che si definiscono educative, ma non sempre lo sono”. A dirlo e’ Elena Bozzola, segretario nazionale della Societa’ italiana di pediatria (Sip) e autrice del primo Statement dei pediatri sull’uso dei media device (cellulare, smartphone, tablet, pc ecc.) nei bambini da 0 a 8 anni di eta’

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