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Come organizzare lo studio per la didattica a distanza

da bambinopoli.it

La scuola a distanza, per un bambino di 6, 7, 8 anni, è un’esperienza faticosa che richiede un impegno e una costanza, talvolta, superiori a quelli necessari per seguire le lezioni in presenza.

Davanti a un monitor per tante ore, infatti, soli nella propria cameretta (quando si ha la fortuna di poter essere da soli nella propria stanza e non di dover condividere l’ambiente con fratelli più piccoli, genitori che lavorano…), trovare la concentrazione non è semplice. Talvolta risulta frustrante persino intervenire, farsi ascoltare, fare domande.
Purtroppo, poco si può fare per migliorare dal punto di vista cognitivo ed emotivo l’esperienza. Ogni bambino ha una sua modalità di fruire l’insegnamento e ciascuno reagirà diversamente a seconda dell’indole e del carattere.
In generale, però, si può cercare per lo meno di rendere quanto più confortevole possibile il contesto e l’ambiente in cui il bambino studia. Ecco qualche consiglio: Leggi tutto

5 abitudini alimentari sbagliate da non trasmettere ai bambini

da bambinopoli.it

Sembra impossibile, ma sin dai primi mesi dell’allattamento e dello svezzamento, è possibile abituare i bambini ad avere un’alimentazione sana ed equilibrata, lontana da quelle cattive abitudini, decisamente molto diffuse, che spesso si protraggono anche in età adulta.

Vediamo, dunque, quali sono gli ‘errori’ più comuni che condizionano il gusto e, di conseguenza, l’alimentazione futura del bimbo.

 

  1. NIENTE ZUCCHERI. POCO SALE
    Sembra assurdo. Ma molti bambini vengono abituati al sapore dolce già durante l’allattamento, anche bimbi allattati al seno in modo esclusivo. Come? L’abitudine più diffusa è quella di immergere il ciuccio nello zucchero in modo da tranquillizzare il piccolo, per esempio, quando è agitato, non vuole dormire, piange.
    Un gesto apparentemente innocente che, però, si rivela particolarmente pericoloso perché condiziona il gusto del bimbo per sempre. 

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Divezzamento con pezzi “grossi” ? No grazie

da ilpediatraonline.it

Tutte le linee guida sono concordi nell’affermare che la fascia di età in cui i bambini sono esposti a un maggior rischio di soffocamento da cibo è quella tra gli 0 e i 4 anni.

L’elevata incidenza di episodi di soffocamento è dovuta a caratteristiche psico-fisiologiche del bambino:

  • vie aeree di diametro piccolo e forma conoide (fino alla pubertà);
  • scarsa coordinazione tra masticazione e deglutizione dei cibi solidi (che non è innata come per i liquidi);
  • dentizione incompleta (i molari, necessari per ridurre il cibo in un bolo liscio, crescono intorno ai 30 mesi);
  • frequenza respiratoria elevata e tendenza a svolgere più attività contemporaneamente (ad esempio mangiano mentre corrono, giocano, parlano o guardano la TV, tablet, etc).

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