Girello? Meglio di no

da amicopediatra.it

Il girello offre ai bambini che ancora non hanno imparato a camminare una grande libertà di movimento: con una semplice spinta dei piedi sono in grado di raggiungere velocemente ogni angolo della casa. I genitori spesso considerano questo strumento un utile stimolo allo sviluppo delle capacità motorie ed un comodo alleato in una fase della crescita del proprio figlio che, non essendo autonomo nel camminare, richiede grande impegno ed attenzione: il girello intrattiene il bambino e offre alle mamme ed ai papà un po’ di tempo da dedicare ad altre attività. Viene generalmente utilizzato dai 5 ai 15 mesi del bambino.

Ma, attenzione: il girello non è buon amico dei bambini e non andrebbe utilizzato.

Vediamo perché.

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Ora legale: quali disagi provoca?

da bambinopoli.it

Il 27 marzo, alle 2am, le lancette si sposteranno un’ora in avanti, regalandoci un’ora di luce in più la sera e togliendoci un’ora di sonno al risveglio.

A tutti gli effetti, quindi, si entra nella primavera, nei pomeriggi infiniti trascorsi a giocare all’aperto, nei risvegli faticosi e, per lo meno nei primi mesi, bui e freddi (per lo meno per chi la mattina è abituato a svegliarsi presto).
Sebbene questi cambiamenti rappresentino un problema minimo per un adulto (anche se è stato notato che il giorno successivo al cambio dell’ora aumenta il numero di interventi del servizio sanitario per problemi, soprattutto, di tipo cardiaco), anche un’ora di differenza può essere problematica per un bambino, in particolare se abituato a orari rigidi e a una routine piuttosto serrata.
Come aiutarlo, dunque, a ritrovare il suo bioritmo e a non accusare eccessivamente il cambiamento?

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La guerra spiegata ai bambini

da savethechildren.it

In questi giorni nei notiziari in TV e sui social media si sta parlando della crisi tra Ucraina e Russia, sfociata da poche ore in una guerra. Bambini e bambine non sono isolati dal sentir parlare di ciò che sta accadendo e sono esposti a diverse immagini di guerra. Psicologi e pedagoghi sostengono ormai da tempo che sia necessario dire la verità ai bambini sulle questioni familiari più delicate, come lutti o separazioni, la stessa cosa dovrebbe valere per le questioni delicate come la guerra.

Innanzitutto non bisogna dimenticare di lasciare il giusto spazio alle emozioni, che possono essere anche molto forti quando si tocca un tema come la guerra. Quelle dei bambini, come la paura che certe cose possano succedere anche ai propri familiari, hanno bisogno di essere contenute e non amplificate. Quelle degli adulti, come la paura di essere inadeguati al compito, dovrebbero invece essere espresse senza timori, cercando spazi di confronto con altri adulti e un eventuale sostegno.

Un buon modo per iniziare è quello di ascoltare le domande che i bambini hanno da fare, i loro dubbi e soprattutto le loro paure, questo ci aiuterà ad orientare il dialogo verso ciò che per loro è davvero importante conoscere.

Avvenimenti, uscite media e notizie spesso parlano di situazioni difficili dove i bambini sono vittime della guerra. Come spiegare ad esempio la guerra in Siria ai bambini?

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