da pacinimedicina.it
“Non sarà forse appendicite?” “Devo andare in pronto soccorso?” “Sarà necessario l’intervento chirurgico?”. Sono questi i classici dilemmi che i genitori sottopongono inevitabilmente al proprio pediatra alla comparsa di addominalgia, soprattutto se improvvisa, inspiegabile o non direttamente correlabile a una causa oggettiva. In effetti, in ambulatorio come pure in pronto soccorso, l’appendicite acuta si profila come una patologia subdola, sia perché le sue manifestazioni – solitamente febbre, nausea e vomito – sono alquanto eterogenee, variabili e aspecifiche, sia perché un errato inquadramento clinico può portare, a seconda dei casi, a un intervento inappropriato o, al contrario, allo sviluppo di complicanze gravi, a un elevato rischio di sepsi o perfino a un esito letale. Malgrado gli strumenti attualmente disponibili, è particolarmente sentita l’esigenza di velocizzare la risposta a un eventuale dubbio diagnostico e quella di ridurre il più possibile il margine di incertezza: in tale contesto va da sé che l’esame emocromocitometrico non può che proporsi come una strategia ottimale, essendo già integrato nella normale pratica clinica, di facile esecuzione e di basso costo.