da doctor33.it (modif.)
La scuola è da poco ripresa e ad essere presi d’assalto sono i pediatri, «sommersi dalle telefonate di genitori che richiedono il tampone per i loro figli, preoccupati per sintomi che pure in questa stagione sono nella norma: tosse, febbre, problemi gastrointestinali. Disturbi che, però, ora è necessario distinguere da un’infezione da coronavirus», spiega all’Adnkronos Salute Paolo Biasci presidente nazionale della Federazione italiana medici pediatri (Fimp).
Il problema è che l’esito del tampone naso-faringeo per il coronavirus sul territorio richiede dai 4 ai 5 giorni, ma «se lo stesso paziente va in pronto soccorso la risposta arriva in 4 ore». Una differenza che, con l’apertura delle scuole e «l’inabitabile boom di richieste ai pediatri di test per bambini e ragazzi con sintomi di un’infezione, rischia di paralizzare il sistema». Leggi tutto