del Prof. Giovanni Cavagni Allergologo Pediatra
Le reazioni più frequenti derivano dall’inoculazione diretta di sostanze irritanti contenute nella saliva dell’insetto, ma possono anche essere la conseguenza di una sensibilizzazione allergica ad uno dei componenti della saliva stessa, come avviene nel caso di puntura di imenottero (api, vespe, vespula o calabrone) nei soggetti risultati ad esso ipersensibile.
Le punture di insetto provocano una rialzamento di dimensioni variabili della cute che si presenta arrossata e generalmente è possibile notare al centro di ogni lesione una crosticina puntiforme che corrisponde al diametro del pungilione.
Gli insetti che non volano pungono generalmente più volte ma sempre nella stessa regione del corpo (le cimici ad esempio nelle zone a contatto con gli effetti letterecci), mentre gli insetti che volano colpiscono le zone scoperte anche distanti.